Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 7,1-2.10.25-30)
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».
Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
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Commento al Vangelo di don Sergio Pellati
Le letture di oggi sono improntate a una domanda: Dio sta dalla parte del giusto anche quando gli empi empi prosperano e ordiscono le loro trame?
Le statistiche ci dicono che come conseguenza del Corona-virus e delle norme restrittive imposte, sono diminuiti del 70% i reati ed è significativamente calato l’inquinamento atmosferico. Possibile che l’unico modo per far calare cose negative sia stare chiusi in casa? Ma poi il nostro cuore cambia davvero? La conversione del cuore è una realtà difficile e seria che avviene solo se ci apriamo davvero a Dio e lo lasciamo agire. Chi trama contro Gesù per farlo sparire non ha un cuore accogliente, non riesce a riconoscere da dove viene la sua potenza non solo umana. Chiediamo anche noi, in questo momento, che il nostro cuore resti aperto a Dio, a riconoscere i suoi segni di speranza e di bene anche nella prova che stiamo attraversando, alcuni personalmente o in famiglia, e tutti come chiesa e società.
Ci uniremo, stasera, alla preghiera di papa Francesco per chiedere a Dio segni di bene, ma aggiungiamo anche una preghiera per chiedere sempre la conversione del cuore. Che il Signore ci aiuti.